Preghiera a Natuzza Evolo per chiedere la sua intercessione

La Straordinaria Figura di Natuzza Evolo

Natuzza Evolo, nata il 23 agosto 1924 a Paravati, provincia di Reggio Calabria, è stata una guaritrice spirituale italiana molto amata e rispettata. Fin da giovane, ha manifestato abilità spirituali straordinarie, potendo percepire la sofferenza degli altri e intercedere per loro tramite la preghiera.

La figura di Natuzza Evolo è ancora oggi oggetto di grande interesse e ammirazione. La sua esperienza spirituale e la sua capacità di aiutare gli altri hanno fatto di lei un punto di riferimento per molte persone in cerca di guarigione e conforto. La sua vita è stata caratterizzata da un profondo legame con la spiritualità e dalla consapevolezza della necessità di entrare in comunione con il divino.

L’Importanza della Preghiera nella Vita di Natuzza Evolo

La preghiera ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale nella sua vita e nell’aiuto che offriva agli altri. Essa costituiva il pilastro portante della sua spiritualità, permettendole di stabilire una diretta connessione con Dio e le forze divine. Natuzza era fermamente convinta che la preghiera potesse portare guarigione fisica e spirituale e, soprattutto, aprisse le porte della misericordia divina.

Per Natuzza, la preghiera era un modo per entrare in un dialogo profondo e intenso con il divino. Riducendo il rumore e le distrazioni del mondo esterno, essa riusciva a concentrarsi completamente sulla preghiera e ad aprirsi all’ascolto di Dio. Questa intimità con il divino le permetteva di intercedere per gli altri e di portare conforto e speranza a coloro che erano in cerca di aiuto.

Preghiera a Natuzza Evolo

O Dio nostro Padre,
che in mamma Natuzza
ci hai fatto sperimentare
la dolcezza e la tenerezza del tuo amore,
rendici semplici, servizievoli ed obbedienti per accogliere,
con la luce dello Spirito Santo,
la presenza di tuo Figlio Crocefisso
nella carne dei fratelli più bisognosi,
offrendo con gioia la nostra esistenza
per l’avvento del tuo Regno.

La nostra vita sia un sorriso della tua bontà

e un canto di lode per la bellezza del Creato.

Per sua intercessione
concedici la grazia che ti chiediamo…
nella speranza
di vederla presto glorificata in Cielo.

Amen.

Supplica che Natuzza scrisse all’età di 9 anni

Una delle preghiere più potenti è stata composta da lei all’età di soli 9 anni. Nonostante la sua semplicità e brevità, questa preghiera è stata considerata estremamente efficace dai fedeli in cerca dell’intercessione di Natuzza Evolo.

O Mamma del cielo, dispensatrice di grazie,sollievo dei cuori afflitti, speranza di chi
dispera, gettata nella più desolante angustia sono venuta a prostrarmi ai tuoi piedi
per essere da te consolata.
Mi respingerai forse? Ah! Non ci credo che hai il coraggio di mandarmi indietro. Il
tuo Cuore di Mamma di misericordia spero che mi esaudirà! Povera me se tu non ci
mettessi la tua mano. Io sarei certamente perduta!
Tanti e tanti vedendomi così afflitta mi hanno detto: “ se vuoi la grazia in questa
circostanza devi andare a pregare la Madonna, alla quale chiunque ricorre per
grazie indubbiamente l’ ottiene ”. Io ho sempre pensato che la Madonna delle grazie
fossi tu, o Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, al cui nome potente si
rallegrano i cieli e l’ universo intero ti chiama e ti invoca Mamma di ogni grazia. Da
quando sono nata io ho sempre sentito parlare che tu a tutto il mondo fai grazie. E
a me no? Io la voglio e la voglio a forza.
E per questo io – nonostante fossi una povera ed indegna peccatrice – nella
tribolazione che mi opprime ho avuto il pensiero di venire a piangere da Te. E coi
gemiti, coi sospiri e con le ardenti lacrime che mi piovono dagli occhi, a Te grido, a
Te alzo le mani stringendo la tua corona, invocandoti o gran Regina, consolatrice
delle anime, tesoriera e dispensatrice di tutte le grazie, avvocata delle grazie più
ardue, difficili e disperate.
Io sono venuta sicura. Non mi cacciare, ascoltami. Consolami e salvami, voglio da
Te assolutamente la sospirata grazia…
La voglio.
Perdonami se approfitto della tua bontà.
Oh me, la povera afflitta! Se sola sola, ad esempio, unica al mondo non riceverò la
grazia sospirata! O Mamma Santa, tutta piena di grazie, io ho tutta la speranza che
Tu mi farai la grazia. Da te l’ aspetto, che sei la Mamma di tutte le grazie. Sono
sicura che tu me la fai. E come farò se tu non me la fai?
No! Non permettere che esca la voce che tu abbandoni e non aiuti più i tuoi figli.
Pure io sono una figlia! Né che si dica che una indegna tua figlia, avendoti pregata
con lacrime di afflizione, dall’ afflittissimo suo cuore, non l’ hai voluta mai sentita e
liberare, mentre tanti, senza numero, sono ricorsi e ricorrono ogni giorno al tuo
Cuore Immacolato e sperimentano la potenza del tuo amore e senza ritardo ne
ottengono le sospirate grazie. Ed io sola devo piangere in questa grande
tribolazione?
Ah! No. Non te lo permetto! O mi neghi qui ai tuoi piedi che sei la Mamma di
misericordia e la dispensatrice di tutte le grazie, o mi concedi senza altro la
sospirata grazia. E se tu non mi ascolterai, senti che farò, o Mamma di grazie.
Inginocchiata dinanzi a te, stringendo la tua Corona, Ti strapperò il manto, Ti
stringerò le mani, Ti bacerò i piedi, Te li bagnerò di lacrime e tanto starò e tanto
piangerò gridando, fino a quando Tu intenerita e commossa mi dirai: “ Alzati, che la
grazia,Gesù, te l’ ha fatta ”. e me lo devi dire.
E ora che hai sentito quello che ti farò, che mi dici, o Mamma mia, che mi rispondi?
Mi devi aiutare, me la devi fare questa grazia, pure che sono peccatrice. Se non vuoi
farmela, perché peccatrice, dimmi almeno da chi devo andare per essere consolata
in questo mio grande dolore.
Se non fosti abbastanza potente mi rassegnerei dicendo: “Tu sei la Mamma mia, mi
ami, ma non puoi aiutarmi e salvarmi”.
Se non fosti la Mamma mia, con ragione direi: “Tu non sei la Mamma mia, non sono
tua figlia, quindi non hai il dovere di aiutarmi!”.
Ma tu sei la Mamma mia e di tutto il mondo! Se vuoi mi puoi aiutare. Me la devi fare
questa grazia. Me la devi fare a forza.
Sono certa che me la farai, perché Tu sei buona e non me la puoi negare.
L’ aspetto questa grazia, l’ attendo da quella tua bocca che solamente si apre
quando ha da pronunziare una grazia.
La desidero da quella fronte, da quel seno, da quei piedi, da quel tuo benedetto e
materno Cuore, tutto ripieno di grazie, rifugio di tutte le anime.
Grazie ti cerco, o Mamma mia. Fammi la grazia che ti cerco. Te la chiedo con tutto il
cuore, te la chiedo con la voce di tutti i bambini del mondo che sono anime
innocenti, di tutti gli innamorati, di tutti i figli tuoi devoti. Da te dunque l’ aspetto e
tu me l’ hai da fare a forza.
E ti prometto, o Mamma dal Cuore tenerissimo, che fino a quando la mia mente
avrà pensieri, la mia lingua mi accenta, il mio cuore mi palpita, sempre, sempre
griderò a Te, e nelle ore del giorno e in quelle della notte ti sentirai chiamare
piangendo: Mamma!
Quel grido, o Mamma, sarà il mio sospiro.
Restiamo così, o Mamma Santa?
Si, restiamo così! Affinché dopo tante lacrime e sospiri versati ai tuoi piedi potrò
venire a ringraziarti per la grazia speciale da te fatta. Amen.

La Preghiera nella Vita Quotidiana

La preghiera occupava un posto di rilievo nella quotidianità di Natuzza . La sua giornata era scandita da momenti di raccoglimento e comunione con il divino. La preghiera era per lei un modo per ringraziare per le benedizioni ricevute, chiedere perdono per i peccati commessi e chiedere la protezione di Dio.

Natuzza era convinta che la preghiera fosse uno strumento fondamentale per superare le difficoltà della vita e trovare conforto anche nelle situazioni più complesse. Preghiere come quella della sera, detta anche preghiera prima di andare a dormire, rappresentavano un momento di riflessione e ringraziamento per la giornata trascorsa. Questa pratica spirituale serviva anche a liberarsi da preoccupazioni, paure e ansie, permettendo di riposare in pace e fiducia.