Le ultime novità giuridiche dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo: Implicazioni e sviluppi recenti

Le ultime novità giuridiche dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo: Implicazioni e sviluppi recenti

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo rappresenta l’autorità fondamentale nel garantire e proteggere i diritti umani in Europa. Negli anni la Corte ha emanato diverse decisioni importanti che hanno implicazioni significative per la tutela dei diritti dell’uomo. In particolare, le novità giuridiche prodotte dalla Corte hanno avuto effetti su questioni quali:

  • libertà di espressione;
  • discriminazione e la violazione dei diritti dei migranti;
  • influenza della giurisprudenza della Corte in merito ai diritti umani, nelle legislazioni nazionali.

Nuove interpretazioni dei diritti fondamentali: Le implicazioni delle recenti decisioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo

Le interpretazioni della Corte CEDU stanno avendo un impatto significativo sulla tutela dei diritti umani in Europa. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha, infatti, adottato alcune decisioni importanti dei principi fondamentali sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che stanno avendo impatto a partire dalla Legislazione Europea. È, infatti, anche su impulso della Corte che il Parlamento sta adottando l’AI Act che prende in considerazione alcuni aspetti già trattati dalla Corte.

Il divieto di utilizzo dei sistemi di AI di riconoscimento biometrico facciale

Le prime norme dell’AI Act prevedono il divieto di utilizzo dei sistemi di AI, con il livello di rischio inaccettabile per la sicurezza e la privacy delle persone. Il divieto di utilizzo di tecnologie AI di riconoscimento biometrico in tempo reale nei luoghi pubblici ed anche privati è pressoché vietato sempre. Cosa che non avviene, ad esempio, in diversi regimi di Totalitarismo. Non è nemmeno nuovo l’orientamento della Corte, che in materia di controllo ha da tempo ristretto alle aziende la possibilità di monitorare costantemente le attività dei propri dipendenti. Il divieto di utilizzo dei sistemi di riconoscimento facciale è esteso anche ai contesti che possono riguardare indagini o tutela dei confini nazionali. Si tratta di norme che sono dirette a far sì che l’AI utilizzata in Europa, sia conforme con i diritti e i valori dell’Ue in materia di tutela della privacy, della trasparenza, della indiscriminazione e del benessere sociale e ambientale.

L’innovazione giuridica introdotta dalla Corte Europea dei Diritti.

È stato con la sentenza Handyside Hertsage, del 1976, che la Corte ha delineato il perimetro della libertà di espressione, anche relativamente alla possibilità che questa si esprima con idee offensive o sgradite. Il principio sancito dalla Corte è stato espresso nel rispetto delle “esigenze di quel pluralismo, di quella tolleranza e di quella apertura mentale senza i quali non vi è una ‘società democratica”

Nel 2016, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ulteriormente ampliato questa interpretazione dichiarando che la libertà di espressione comprende anche la possibilità di esprimere opinioni su questioni politiche. Tale decisione è particolarmente importante perché implica un maggior livello di tolleranza per le critiche e il dissenso politico, che sono fondamentali per la democrazia.

Inoltre, la Corte ha ritenuto che il diritto ad una vita privata, familiare e domestica debba essere garantito anche attraverso la protezione delle informazioni personali di ciascuno. Negli ultimi anni, infatti, la Corte ha stabilito che il diritto all’oblio online deve essere riconosciuto dalle piattaforme digitali che operano all’interno dell’Unione europea. Secondo il garante della Privacy, il diritto all’oblio si configura come “un diritto alla cancellazione dei propri dati personali in forma rafforzata. Si prevede, infatti, l’obbligo per  i titolari (se hanno “reso pubblici” i dati personali dell´interessato: ad esempio, pubblicandoli su un sito web) di informare della richiesta di cancellazione altri titolari che trattano i dati personali cancellati, compresi “qualsiasi link, copia o riproduzione”

Le riforme dei sistemi giudiziari e l’introduzione del Ricorso CEDU nelle legislazioni nazionali.

Le nuove interpretazioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dei diritti fondamentali hanno implicazioni significative sulla tutela dei diritti umani in Europa, anche per quel che riguarda la riforma dei sistemi giudiziari nazionali nei singoli paesi dell’Unione Europea. Anche l’Italia ha riformato profondamente il proprio sistema giudiziario alla luce dell’orientamento giuridico della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Infatti, la novità più rilevante è che la Corte di Cassazione non è più l’ultimo grado di giudizio, ma è prevista una nuova circostanza che permette l’annullamento di una sentenza civile. Le modalità introdotte per il ricorso CEDU sono descritte alla pagina dello Studio Legale Damiani&Damiani, un team di avvocati per il ricorso alla Corte Europea di cui si occupano da anni.

La protezione dei diritti umani nel contesto digitale: I recenti sviluppi e le sfide affrontate dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo

Negli ultimi anni la digitalizzazione ha portato a nuove sfide per la protezione dei diritti umani. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha quindi dovuto affrontare numerosi casi riguardanti la privacy, la libertà di espressione e la protezione dei dati personali nel contesto digitale.

Oltre al diritto all’oblio con la richiesta della Corte ai motori di ricerca di rimuovere link a eventuali informazioni sensibili o erronee su richiesta dell’interessato e nel giusto equilibrio tra il diritto all’oblio e il diritto alla libertà di espressione e di informazione, un altro importante intervento ha riguardato la sorveglianza di massa da parte dei governi ripresa appunto dall’AI Act.

Infine, la Corte ha affrontato la questione della discriminazione sui social media. Sono molti i casi di insulti e cyberbullismo a sfondo razzista o discriminatorio su Facebook  e sui Social in generale. La Corte ritiene che in questi casi, anche le piattaforme coinvolte sono responsabili del contenuto ed è fatto loro obbligo di rimuovere tempestivamente i contenuti che violano le norme di tutela dei diritti umani.

L’evoluzione del diritto alla privacy: Casi rilevanti e nuovi orientamenti dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un’evoluzione del diritto alla privacy grazie ai casi rilevanti e ai nuovi orientamenti emessi dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. In particolare, la Corte ha stabilito che l’accesso ai dati personali deve essere limitato al minimo necessario e che la loro conservazione deve essere proporzionata allo scopo per cui sono raccolti. Con l’avvento dell’AI al riguardo si aprono nuovi scenari, anche questi trattati dal nuovo AI Act. Infatti, le reti neurali di AI generativa come ChatGPT, dovrebbero rispettare i requisiti di trasparenza, dichiarando che il contenuto pubblicato sul web è generato dall’IA, e distinguendo le immagini deep-fake da quelle reali e, infine, evitare la generazione di contenuti illegali. Le reti neurali di questo tipo sono addestrate su database di miliardi di dati. Non sarà facile adottare questi provvedimenti, come la richiesta di pubblicazione delle sintesi dettagliate dei dati protetti dal diritto d’autore utilizzati per l’addestramento, ma ciò che conta è l’indirizzo di controllo esteso anche ai player digitali.

Come emerge dalle ultime sentenze emesse dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, è evidente l’importanza di bilanciare la tutela dei diritti individuali e quelli della collettività. In particolare, si è focalizzata l’attenzione sugli aspetti legati alla lotta al terrorismo o alla questione dei migranti e dei richiedenti asilo. Allo stesso tempo, grazie alla recente pronuncia sulle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, si è registrato un ulteriore passo avanti verso una maggiore tutela dei diritti LGBTQ+. In generale, la Corte continua a rappresentare un importante punto di riferimento per la difesa dei diritti fondamentali in Europa e nel resto del mondo.