Di norma, il ciclo mestruale si presenta ogni 25-35 giorni, con una frequenza dominante intorno ai 28 giorni. La durata del ciclo varia dai 3 ai 7 giorni e la quantità di sangue perso si attesta tra i 28 e gli 80 ml. Tuttavia, diversi fattori possono alterare i processi naturali che regolano il ciclo. In presenza di tali irregolarità, è consigliato consultare un ginecologo per identificare le cause e le possibili soluzioni.
MODIFICHE NEGLI INTERVALLI TRA I CICLI
- Polimenorrea: quando l’intervallo è inferiore ai 25 giorni. Questo potrebbe provocare anemia se le mestruazioni sono abbondanti, ed è possibile che si associ a un’insufficienza luteale, con conseguente infertilità.
- Oligomenorrea: si verifica quando l’intervallo supera i 36 giorni. Solitamente dovuta a uno squilibrio fisiologico, può peggiorare fino a causare assenza di mestruazioni (amenorrea).
Se la polimenorrea o oligomenorrea sono episodi isolati, potrebbero essere legati a stress e non richiedono trattamenti; tuttavia, se persistono, è consigliabile un controllo ginecologico. Solitamente, il trattamento prevede l’uso della terapia estroprogestinica (come la pillola, la minipillola, il cerotto o l’anello vaginale) per regolarizzare il ciclo.
VARIAZIONI NELLA DURATA E QUANTITÀ DI SANGUE PERSO
- Ipomenorrea: con perdite inferiori a 20 ml, spesso dovuta a squilibri ormonali. È importante esaminare le cause se persiste, con particolare attenzione in età premenopausale o dopo interventi all’utero che possono causare aderenze.
- Ipermenorrea: con perdite superiori a 80 ml, menometrorragia (sanguinamento oltre i 7 giorni) o menorragia (fluissi abbondanti o prolungati) richiedono accertamenti, potendo essere causati da fibromi, polipi o anomalie della coagulazione.
- Metrorragia: si tratta di sanguinamento tra due mestruazioni. Se si manifesta frequentemente, è necessario indagare per individuare squilibri ormonali, polipi cervicali o cisti ovariche. Questa condizione è anche comune nei primi tre mesi di utilizzo di contraccettivi ormonali; se persiste, può essere necessario considerarne il cambio.
AMENORREA: ASSENZA DI MESTRUAZIONI
Amenorrea primaria si verifica quando le mestruazioni non si presentano entro i 16 anni, spesso a causa di alterazioni ormonali o cromosomiche o anomalie degli organi riproduttivi. È fondamentale individuare le cause dell’assenza del ciclo.
Amenorrea secondaria è l’assenza di mestruazioni per almeno tre mesi in una persona che le aveva avute in precedenza. Le cause, escludendo la gravidanza, possono includere squilibri ormonali, stress, disordini alimentari come anoressia o bulimia, attività fisica estenuante, perdita di peso rapida. Se l’amenorrea persiste per oltre un anno, possono verificarsi effetti collaterali come perdita di massa ossea. La gestione di questi casi prevede solitamente l’uso di estroprogestinici e l’attenzione alle cause sottostanti.
Amenorrea può anche derivare da anovulazione, dovuta a squilibri ormonali, sindrome dell’ovaio policistico, insuccessi luteali o anomalie ovariche.
DISMENORREA: DOLORI MESTRUALI
La dismenorrea primaria si presenta con il dolore fin dai primi cicli e può essere controllato con analgesici o terapia estroprogestinica.
La dismenorrea secondaria è identificata da un improvviso cambio delle caratteristiche del dolore, e richiede un controllo medico poiché potrebbe indicare condizioni come malattie infiammatorie pelviche, endometriosi, fibromi uterini o cisti ovariche.