
L’acqua che arriva ai nostri rubinetti non è semplicemente un liquido inodore e insapore, ma può contenere sostanze che ne influenzano la qualità e la composizione. Uno dei parametri più importanti per valutare la qualità dell’acqua è la sua durezza.
In questo articolo esploreremo in dettaglio cos’è la durezza dell’acqua, come viene misurata e quali sono le unità di misura utilizzate.
Cos’è la durezza dell’acqua?
E’ una caratteristica che deriva dalla presenza di sali di calcio e magnesio disciolti nell’acqua stessa. Questi ioni possono causare una serie di problemi come la formazione di incrostazioni nelle tubature, la riduzione dell’efficacia dei detergenti e la formazione di residui sulla pelle e sui capelli. Per questo motivo, è importante conoscere la durezza dell’acqua che utilizziamo.
Come si misura?
Esistono diversi metodi per misurarla, ma i due più comuni sono l’utilizzo di un reagente liquido e l’utilizzo di strisce colorimetriche.
Il metodo con reagente liquido prevede l’aggiunta goccia a goccia del reagente all’acqua da analizzare, in modo da far reagire i sali di calcio e magnesio presenti. Il numero di gocce necessarie per ottenere una certa colorazione indica il grado di durezza dell’acqua. Questo metodo è abbastanza preciso, ma richiede attenzione e precisione nel dosaggio delle gocce.
Il metodo con le strisce colorimetriche è molto più semplice e veloce da utilizzare. Le strisce vengono immerse nell’acqua e in base al colore che assumono vengono confrontate con una scala cromatica per determinare il grado di durezza.
Quali sono le unità di misura della durezza dell’acqua?
In Italia, viene generalmente espressa in gradi francesi (°F), dove un grado rappresenta 10 mg di carbonato di calcio (CaCO3) in 1 litro d’acqua. In alternativa, è possibile utilizzare anche altre unità di misura come i gradi tedeschi (°D) e i gradi inglesi (°I).
Ad esempio, se l’acqua ha una durezza di 20 °F, significa che contiene 200 mg di calcio e magnesio disciolti in 1 litro d’acqua.
La scala di durezza e i suoi effetti
La scala di durezza dell’acqua ci permette di valutarla in modo più accurato. Di seguito sono riportate le diverse fasce in gradi francesi e i relativi effetti:
- Fino a 4 °F: acque molto dolci che non presentano particolari problemi legati alla durezza.
- Da 4 °F a 8 °F: acque dolci, adatte per diversi utilizzi domestici.
- Da 8 °F a 12 °F: acque di media durezza, possono causare incrostazioni e ridurre l’efficacia dei detergenti.
- Da 12 °F a 18 °F: acque discretamente dure, possono causare accumulo di calcare nelle tubature.
- Oltre 18 °F: acque dure, possono causare problemi significativi come la formazione di incrostazioni e la riduzione dell’efficacia dei detergenti.
Conclusioni
Come abbiamo visto, si tratta di una caratteristica importante da tenere in considerazione per garantire la qualità della nostra acqua domestica. Misurare la durezza dell’acqua ci permette di adottare le giuste precauzioni per evitare problemi legati alla formazione di incrostazioni o alla riduzione dell’efficacia dei detergenti.