Etichette delle acque minerali: una guida dettagliata per decifrarle

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La scelta dell’acqua minerale da acquistare e consumare è spesso subordinata ad alcuni fattori superficiali, come ad esempio uno spot televisivo accattivante, piuttosto che uno sconto al supermercato, il confezionamento o il “gusto”. Molte persone inoltre decidono di valutare l’acqua che acquistano in bottiglia basandosi solamente sulla distinzione tra gassata e naturale.

In tutti i casi menzionati si presta pochissima attenzione al contenuto dell’etichetta, che è un aspetto fondamentale nella scelta dell’acqua che può contribuire a mantenerci meglio in salute grazie ai sali minerali e alle sostanze al suo interno.

Le Componenti di una Etichetta d’Acqua Minerale:

L’etichetta dell’acqua minerale è normalmente posta su ogni singola bottiglia. Nella parte frontale è sempre posto in grande evidenza il brand produttore con relativo payoff, mentre sul lato opposto troviamo delle informazioni che possono essere molto utili.

Dovreste infatti sapere che non tutte le acque minerali sono uguali tra loro, come vedremo infatti nel paragrafo successivo, e si differenziano sulla base di molteplici fattori.

Normalmente troverete scritta la fonte dalla quale è stata prelevata, nonché il nome dell’azienda che l’ha imbottigliata per essere presente in questo momento sullo scaffale.

Poco più in basso è presente un codice a barre che identifica il lotto della produzione e la quantità di acqua contenuta nella bottiglia. Subito dopo è normalmente presente un riferimento prezioso per i consumatori, che cita la data in cui è stata imbottigliata e la data di scadenza della bottiglia.

Si arriva poi alle tabelle, che spesso vengono trascurate dai consumatori. Troverete elencati una serie di numeri, che riguardano alcuni valori che differenziano in particolar modo un tipo di acqua dall’altro.

Uno dei valori più importanti riguarda il residuo fisso, cioè la quantità di sostanze solide disciolte al suo interno. Sono poi presenti di conseguenza i valori che riguardano i diversi sali minerali al suo interno, come ad esempio sodio, calcio, magnesio, cloro e ferro.

Non meno importanti sono i valori del pH, che normalmente è variabile tra 6,5 e 8,0. Nel caso vogliate approfondire quanto possa essere importante il pH dell’acqua che viene bevuta per la salute del nostro organismo, vi consigliamo anche di leggere questo articolo dove troverete una definizione del concetto e alcune informazioni essenziali per capire quali sono gli effetti di un valore troppo alto.

Per ultimo troviamo il valore relativo alla conducibilità elettrica, relativo alla quantità di sostanze minerali contenute, la durezza (cioè la quantità di calcio e magnesio presente al suo interno) e i nitrati. Questi ultimi, come affermato anche in questa pagina, devono essere leggermente più bassi nel caso si acquisti acqua da far bere a bambini molto piccoli. [1]

Significato e importanza della trasparenza delle etichette per il consumatore

Quanto inserito sull’etichetta deve attenersi ad una serie di decreti legislativi che vengono riassunti e organizzati in modo molto approfondito all’interno del documento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Viene menzionato l’obbligo di inserire tutti i riferimenti di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, con la possibilità di indicare anche eventuali finalità o particolarità terapeutiche di una determinata acqua.

Viene regolamentata anche la procedura per identificare il residuo fisso e i minerali contenuti al suo interno, in modo da garantire il massimo della trasparenza per il consumatore, che ha così la garanzia della veridicità delle informazioni contenute sull’etichetta, in modo da scegliere l’acqua migliore per le sue esigenze e il suo eventuale stato di salute. [2]

Analisi dettagliata delle etichette delle marche più ricercate

Ora che abbiamo compreso quali sono le informazioni contenute sull’etichetta, la loro importanza e la loro affidabilità (con conseguente trasparenza nei confronti del consumatore), vediamo insieme cosa si può trovare sulle etichette delle principali marche in commercio in Italia.

Acqua Sant’Anna: analisi dell’etichetta

L’Acqua Sant’Anna sgorga dalle sorgenti di Rebruant, poco distante da Vinadio, a 1950 metri.

L’etichetta raffigura un bambino in quanto viene indicato che può essere molto utile nel caso si abbia bisogno di bere un’acqua povera di sodio in fase di allattamento di un neonato.

Notiamo inoltre che il residuo fisso è di 22 mg/l, non sono presenti ammoniaca e nitriti, e sono molto bassi (1,5 mg/l) i valori relativi al sodio. Il calcio si attesta a 3,3 mg/l, i nitrati a 0,88 mg/l e la sua durezza totale è di 0,98. Anche il pH di 6,8, molto vicino al valore neutro di 7, conferma che quest’acqua è particolarmente adatta per tutte le mamme in gravidanza e anche i bambini più piccoli.

Acqua Panna: analisi dell’etichetta

Acqua Panna ha una storia che inizia nel 1564, quando Villa Panna e il suo territorio furono annessi alla riserva di caccia dei Medici. È proprio qui a Villa Panna, nel territorio del Mugello in Toscana, che sono presenti le fonti che oggi permettono a Nestlè di imbottigliare ancora quest’acqua molto conosciuta sul mercato italiano.

La sua etichetta, oltre raffigurare il Giglio toscano, ci mostra che la sorgente è collocata a 295 metri sopra il livello del mare, il residuo fisso si attesta a 142 mg/l, sodio e magnesio sono presenti con valori di 6,4 e 6,5 mg/l, mentre il calcio è presente con un valore di 32,9 mg/l.

Acqua Levissima: analisi dell’etichetta

Il piccolo comune di Cepina in Valtellina fin dai primi del 900 vede insieme ai suoi abitanti la fonte che oggi è conosciuta per l’acqua Levissima. Si dice che in quegli anni gli abitanti abbiano cercato di costruire un piccolo acquedotto per portare l’acqua nel centro del piccolo paese. Successivamente il nome del brand nacque da un’affermazione del Monsignor Alessandro Macchi, che la assaggiò mentre era in visita a Cepina nel 1936.

La sua sorgente si trova a 1848 metri e l’etichetta ci fa notare come il residuo fisso in questo caso sia di 80,5 mg/l, la presenza di sodio si attesta a 1,9 mg/l, mentre il calcio è presente in quantità di 21 mg/l.

La sua peculiarità è quella di essere un’acqua abbastanza diuretica grazie all’equilibrio tra sodio e potassio al suo interno.

Acqua San Benedetto: analisi dell’etichetta

L’acqua San Benedetto nasce dai più siti differenti: dalle cime più alte delle Alpi Venete, fino alla fonte di Pollino (Potenza), il brand vanta 6 fonti differenti in Italia che vengono utilizzate per l’imbottigliamento.

L’etichetta ci mostra un residuo fisso di 272 mg/l, calcio per 48,6 mg/l, mentre notiamo valori leggermente più alti per quanto riguarda l’ossigeno disciolto (6,3 mg/l), l’anidride carbonica (8 mg/l) e il sodio, presente con un valore di 5,8 mg/l.

Tra le caratteristiche principali, notiamo che è adatta per le diete povere di sodio e favorisce la digestione del nostro organismo.

Acqua Vera: analisi dell’etichetta

Acqua Vera ha la sua origine nel 1979 a Padova dal marchio Nestlè, che rilevò il brand e diede vita agli stabilimenti di Santo Stefano di Quisquina e di Castrocielo.

Le etichette menzionano che vengono utilizzate tre fonti per la sua produzione: quella originale di Padova (denominata In Bosco), quella di Naturae a Frosinone e quella di Santa Rosalia di Agrigento.

Il residuo fisso è di 160 mg/l, il pH è prossimo al valore di 8, mentre si nota che si tratta di un’acqua con valore relativo al sodio di 2 mg/l, calcio di 35,9 mg/l e magnesio di 12,6 mg/l.

Notiamo che il residuo fisso può variare sulla base della fonte, anche se comunque la povertà di sodio la rende anch’essa un’acqua adatta alle diete iposodiche e le conferiscono discrete proprietà diuretiche.

Acqua Lete: analisi dell’etichetta

Acqua Lete ha la sua origine a Roma nel 1893 ed è uno dei marchi più storici e tradizionali del panorama italiano delle acque minerali.

Le sue fonti, che si trovano sull’Appennino meridionale al confine tra Molise e Campania, conferiscono all’acqua un residuo fisso più elevato che si attesta al valore di 880 mg/l. Il calcio è presente per 315 mg/l, mentre sono più bassi i valori di sodio e magnesio, rispettivamente 5.1 mg/l e 13.2 mg/l.

Apprezzata da molti consumatori e poco gradita ad altri, la povertà di sodio e l’abbondanza di calcio le conferiscono un gusto leggermente diverso da quelli più comuni e la rendono un’acqua particolarmente adatta a soddisfare il fabbisogno giornaliero di questo prezioso minerale per la salute delle ossa.

Acqua Eva: analisi dell’etichetta

Eva vanta il primato di essere l’acqua in Europa con la fonte più alta. L’acqua sgorga infatti dal Monviso, a circa 2042 metri sopra il livello del mare, in Piemonte.

Lo stabilimento di Paesana da così vita ad un’acqua che ha uno dei residui fissi più bassi in Italia (circa 47 mg/l), con conseguente povertà di calcio (10,2 mg/l), potassio e sodio (0,25-0,30 mg/l).

Si tratta quindi di un’acqua minimamente mineralizzata, perfetta per tutte le persone che hanno problemi renali o relativi all’ipertensione.

Acqua Rocchetta: analisi dell’etichetta

Nel Comune di Gualdo Tadino, in Umbria, a 312 metri sopra il livello del mare, troviamo le fonti di Acqua Rocchetta, fondata nel 1984.

Viene denominata dai suoi produttori come acqua ipotonica a causa della bassa concentrazione di Sali minerali al suo interno.

Il suo residuo fisso è mediamente in linea con gli altri prodotti sul mercato (178,4 mg/l), mentre notiamo una importante presenza di calcio (56,8 mg/l) e una bassa concentrazione di magnesio (4,00 mg/l), sodio (4,31 mg/l) e cloruri (8,09 mg/l).

Questi aspetti la rendono un’acqua particolarmente semplice da digerire, nonché indicata per stimolare la diuresi del nostro organismo.

Acqua Uliveto: analisi dell’etichetta

Acqua Uliveto vanta i primi riferimenti storici nei primi anni dell’800 grazie al Dott. Giuli che scrisse in alcuni studi i suoi effetti benefici. Nel 1910 fu invece fondata la società che è in vita ancora oggi per l’imbottigliamento dalle fonti in provincia di Pisa nella zona pianeggiante di Vico Pisano Terme.

Il suo residuo fisso è di 741 mg/l, con valori abbastanza alti per quanto riguarda calcio (175 mg/l), magnesio (26 mg/l) sodio (64 mg/l), solfato (92 mg/l) e bicarbonato (578 mg/l).

Tali sostanze la rendono un’acqua particolarmente adatta a stimolare la motilità e il transito intestinale.

L’acqua Uliveto risuulta quindi consigliabile (come tutte le acque calciche) per chi vuole prevenire l’osteoporosi, per le donne in stato interessante e per il periodo di menopausa, per le persone anziane e per chi pratica molto sport.

Disclaimer: “Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante”

Fonti:

[1] https://www.my-personaltrainer.it/ETICHETTA-ACQUA-MINERALE.htm

[2] https://www.mimit.gov.it/images/stories/mise_extra/phpMUp2ud%20VOLUMEEtichettatura%20acque%20minerali%20naturali.pdf