La differenza tra rischio e pericolo per la sicurezza sul lavoro

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La sicurezza sul lavoro è un argomento di fondamentale importanza in ogni ambito lavorativo. Per garantire un ambiente di lavoro sicuro e ridurre al minimo i rischi per i lavoratori, è essenziale comprendere la differenza tra rischio e pericolo. Questi due concetti sono spesso confusi o considerati sinonimi, ma in realtà hanno significati distinti e complementari.

Cosa si intende per pericolo?

Il pericolo può essere definito come una proprietà o una qualità intrinseca di un determinato fattore che ha il potenziale per causare danni. Un pericolo può assumere molte forme, come ad esempio una sostanza chimica pericolosa, una fase di un processo lavorativo o una determinata attrezzatura. È importante sottolineare che il pericolo è un aspetto oggettivo legato alla natura del fattore considerato, indipendentemente dalla sua esposizione o possibilità di causare un danno effettivo.

Cosa si intende per rischio?

Il rischio, d’altro canto, è legato alla probabilità che un determinato pericolo si traduca effettivamente in un danno alle persone e alle cose. Il rischio è una misura di probabilità, indica la possibilità che il pericolo si manifesti e si concretizzi in un evento dannoso. Inoltre, il rischio non considera solo la probabilità di accadimento, ma anche l’entità del danno stesso.

Quando il pericolo diventa un rischio?

Il pericolo diventa un rischio quando si verifica un’esposizione a tale pericolo e sono presenti le condizioni affinché possa verificarsi un danno. Ad esempio, consideriamo una sostanza chimica pericolosa: il pericolo è rappresentato dalla natura stessa di tale sostanza, mentre il rischio è legato alla probabilità che un lavoratore entri in contatto con la sostanza in modo non sicuro e subisca un danno. Quindi, il rischio si origina dalla presenza di un pericolo, ma è strettamente legato alla probabilità e all’entità del danno causato.

Esempi di rischio e pericolo sul lavoro

Per comprendere meglio la differenza tra rischio e pericolo nel contesto lavorativo, è utile fornire alcuni esempi concreti.

Esempio 1: Lavoro in altezza

Pericolo: Lavorare in altezza, come su un ponteggio o su una piattaforma elevata, presenta il pericolo di caduta e potenziali lesioni.

Rischio: Il rischio è determinato dalla probabilità che una persona cada dalla struttura in altezza e subisca lesioni. Il rischio può variare in base a fattori come l’adeguatezza delle misure di sicurezza, l’esperienza dei lavoratori e le condizioni atmosferiche.

Esempio 2: Sostanze chimiche pericolose

Pericolo: L’uso di sostanze chimiche pericolose, come solventi o acidi corrosivi, può comportare rischi di inalazione, contatto cutaneo o esposizione agli agenti caustici.

Rischio: Il rischio riguarda la probabilità che un lavoratore entri in contatto con le sostanze chimiche in modo non sicuro e subisca danni alla salute o ustioni. Il rischio può essere influenzato da fattori come le modalità di conservazione, l’adeguatezza delle procedure di sicurezza, la formazione dei dipendenti e le precauzioni adottate durante l’utilizzo delle sostanze.

La normativa sulla sicurezza sul lavoro

La comprensione della differenza tra rischio e pericolo è fondamentale per la gestione della sicurezza sul lavoro. In Italia, la normativa di riferimento è il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, noto come Testo Unico sulla Sicurezza. Questo decreto stabilisce le disposizioni per promuovere la salute e la sicurezza dei lavoratori e fornisce linee guida per l’identificazione, la valutazione e la gestione dei rischi sul posto di lavoro.