Cancro alla prostata: i sintomi e le stime di sopravvivenza

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Il cancro alla prostata è il genere di tumore più frequente tra gli uomini. Si stima in media che ogni anno in Italia vengano diagnosticati 43.000 casi.

Per fortuna moltissimi tumori si rivelano poco aggressivi e possono così essere curati con le apposite terapie. Altro dato confortante è che è molto raro che possano diffondere metastasi. In questo modo sono più semplici da curare rispetto ad altre forme di questa malattia che è in grado di attaccare quasi ogni organo del nostro corpo.

Nelle prossime righe cercheremo di analizzare insieme i sintomi del cancro alla prostata e la sua cura, in modo da fornirvi un quado più completo su questo tipo di fenomeno molto negativo per la salute dell’uomo.

Quali sono i sintomi del tumore alla prostata

Il cancro alla prostata è una delle malattie più difficili da rilevare, in quanto è molto spesso asintomatica.

Questo significa che non si avverte alcun tipo di sintomo, rimanendo così totalmente inconsapevoli di un eventuale fenomeno cancerogeno. Fortunatamente la grande presa di coscienza in materia spinge gli uomini over 50 a svolgere almeno una volta l’anno una visita urologica insieme ad un monitoraggio del PSA con analisi del sangue, che è così in grado di individuare tale fenomeno in modo tempestivo.

Essendo la prostata la ghiandola che avvolge l’apparato urinario e l’uretra, nel caso in cui non venga diagnosticato prima che faccia aumentare la prostata di dimensioni, possiamo osservare i seguenti sintomi:

  • Difficoltà nella minzione
  • Stimolo molto frequente ad urinare
  • Flusso dell’urina non costante
  • Dolore o bruciore durante il momento in cui si espelle l’urina
  • Impotenza
  • Eiaculazione dolorosa
  • Piccole quantità di sangue nelle urine o nello sperma
  • Stanchezza cronica, perdita di appetito e diffusa sensazione di malessere in tutto il corpo
  • Dolore alla schiena, fianchi e bacino

Dobbiamo anche porre l’accento sui sintomi che abbiamo citato in relazione all’apparato urinario. Tali sintomi sono i medesimi di una iperplasia prostatica benigna (detta anche ingrossamento della prostata) o di un’infiammazione (detta prostatite).

Se dovessero sorgere tali sintomi vi suggeriamo di non cadere subito nel panico e rivolgervi al vostro medico curante, che tramite apposite analisi saprà darvi indicazioni sul problema. È molto più frequente un ingrossamento della prostata o una sua infiammazione rispetto che un tumore, per cui è inutile e molto dannoso farsi prendere dal panico.

A cosa serve la scala di Gleason per il tumore prostatico

La Scala di Gleason è un punteggio che permette di stilare una graduatoria per identificare l’aggressività di un tumore, in particolar modo di quello relativo alla prostata.

Il suo valore va dal minimo di 2 al massimo di 10 e si possono leggere i dati nel seguente modo:

  • Da 2 a 6: tumore a crescita lenta e con una scarsa tendenza a diffondersi nel resto del corpo
  • Grado 7: tumore di media entità
  • Da 8 a 10: in questo caso il tumore è molto aggressivo e potrebbe diffondersi rapidamente tramite metastasi nel resto del corpo

Cancro avanzato alla prostata avanzato con metastasi alle ossa: tasso di sopravvivenza

In alcuni casi il tumore alla prostata può essere molto aggressivo, specialmente se non è stato diagnosticato in tempo e ne è stata permessa la diffusione.

Nel caso in cui si sia diffuso è molto probabile che abbia attaccato anche le ossa corporee. In questo caso la sopravvivenza diventa relativamente bassa, con un tasso del 29% dei pazienti che riesce a rimanere in vita per i successivi 5 anni. Per il resto dei casi le possibilità sono molto inferiori purtroppo.

Ci rendiamo così facilmente conto che la diagnosi e la prevenzione devono essere alla base del contrasto al tumore alla prostata, in modo da evitare che possa degenerare e compromettere la nostra sopravvivenza.

Come si cura il tumore alla prostata

Il tumore alla prostata, come tutte le malattie che fanno parte di questa famiglia, può essere curato tramite chirurgia tradizionale o robotica. In questo caso il chirurgo specialista si occupa dell’asportazione della ghiandola o di una sua parte contenente le cellule tumorali.

Esistono inoltre altri metodi meno invasivi, come la radioterapia e la terapia ormonale.

Il trattamento viene normalmente prescritto dallo specialista in materia, che valuta così il più adatto sulla base delle condizioni cliniche del paziente, della sua età e dello stato di avanzamento della malattia.

In molti casi vengono utilizzate anche in combinazione tra loro due terapie di quelle appena citate.

Dieta e alimentazione consigliata per chi soffre di cancro prostatico ed i cibi da evitare

Un tumore alla prostata molto localizzato può essere tenuto a bada con una buona e sana alimentazione, che è anche molto utile in ambito preventivo.

In primo luogo bisognerebbe prediligere una dieta di tipo mediterraneo, ricca di alimenti antiossidanti, come frutta e verdura di stagione, legumi, cereali integrali e pesce.

Allo stesso tempo è fondamentale evitare cibi che possano appesantire il nostro apparato urinario. Fondamentale è evitare birra, vino, superalcolici e limitare al massimo il consumo di carni rosse. Molto importante è evitare anche le bevande ricche di zucchero, le spezie, i cibi in scatola surgelati e i prodotti ricchi di grassi e latticini di origine animale.

Disclaimer: “Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante”